Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività (ADHD)
valutazione diagnostica, comprensione funzionale e terapia psicologica breve riabilitativa dell'iperattività
trattamento psicologico indiretto per genitori di bambini e adolescenti con disattenzione e iperattività
cura psicologica breve di riabilitazione dell'ADHD senza farmaci e senza psicoterapia

 

 

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Terapia indiretta riabilitativa del deficit di attenzione e iperattività
interventi educati per la famiglia con bambini affetti da ADHD e terapia psicologica breve indiretta
 
Terapia psicologica indiretta di riabilitazione dell'ADHD

Presso i nostri centri di trattamento psicologico a orientamento di psicologia emotocognitiva e presso gli studi per l'educazione scientifica del nostro gruppo, in caso di minori, si adotta in via preferenziale un trattamento psicologico di tipo indiretto, quindi senza la presenza del minore in seduta, senza uso di psicofarmaci e senza psicoterapia e/o lezioni di educazione scientifica rivolti al genitore per capire di cosa si tratta e come gestire e risolvere la situazione. Adottando i principi della psicologia emotocognitiva, si preferisce aiutare direttamente il genitore fornendo le strategie di comunicazione e comportamento tese a produrre una correzione del problema. L'ADHD non è infatti una malattia, va corretto non curato!

In psicologia emotocognitiva la terapia psicologica riabilitativa indiretta utilizza esclusivamente il colloquio psicologico e metodologie di tipo psicoeducativo affrontando il problema insieme al genitore. Il genitore diviene "partner" nell'intervento correttivo. Lo psicologo a indirizzo di psicologia emotocognitiva o l'educatore scientifico forniranno indicazioni molto precise sulle modalità di comunicazione e di comportamento da adottare, secondo la formula del "cosa, come e quando" (cosa dire, come dirlo, quando dirlo). In questo modo tentiamo di evitare, ove possibile, l'inserimento del minore in contesti di cura, impedendo al bambino o ragazzo di sentirsi diverso o malato. Il trattamento permetterà di correggere il problema di attenzione/iperattività in modo quindi del tuto naturale, senza creare traumi al minore.. Il trattamento psicologico indiretto (prestazione sanitaria) e l'intervento educativo (prestazione correttiva non sanitaria) sono generalmente di breve durata considerando il  numero complessivo di incontri necessari (molto raramente si superano le 10-15 sedute complessive distribuite nell'arco del tempo) e con alte aspettative di efficacia. L'ADHD è un problema che, quando non dovuto a specifiche condizioni mediche, può essere risolto e oggi è possibile farlo in tempi davvero molto brevi, senza utilizzo di farmaci e senza psicoterapia. Il bambino con ADHD non è un malato, non ha bisogno di cure. E' però necessario aiutare il genitore fornendo strategie adeguate di comnicazione e comportamento che permettano al genitore di poter riprendere in mano la situazione e riacquisire il proprio potere educativo. Troppo spesso i genitori si sentono lasciati soli, senza una vera e propria strategie di comportamento, senza istruzioni per gestire e risolvere in modo autonomo una situazione che, per chi la vive, può arrivare ad essere estremamente pesante. Oggi, fortunatamente, abbiamo a disposizione nuovi strumenti clinico-sanitari in ambito psicologico e nuove opportunità educative.

Le sedute per il trattamento psicologico indiretto del disturbo da deficit di attenzione/iperattività hanno una frequenza variabile, le prime 3-5 si stabiliscono a una frequenza fissa (es. una volta a settimana o una volta ogni due settimane a secondo dei casi) e sono le più importanti in quanto permettono di attivare il processo di sblocco della situazione problematica. Successivamente gli incontri vengono gradualmente dilazionati sempre più nel tempo aumentando la distanza tra una seduta e l'altra. In questo modo è possibile verificare eventuali errori nel processo psicoeducativo e lo psicologo potrà intervenire attraverso correzioni fino alla chiusura del trattamento. Terminato il trattamento, inizia un processo molto blando, di visite di controllo (una ogni sei mesi per circa un paio di volte, poi una ogni anno per una o due volte).

Il professionista (psicologo o educatore) a orientamento emotocognitivo valuta i processi organizzativi e le convinzioni che producono il loop disfunzionale procedendo con una riorganizzazione funzionale dei processi che si sono bloccati fino a scardinare e sbloccare il circuito chiuso che mantiene il disturbo. Questo apre la strada a un cambiamento del tutto naturale permettendo una remissione spontanea (parziale o completa in relazione al caso) del disturbo senza ricorso a psicofarmaci e soprattutto senza psicoterapia.

La terapia psicologica riabilitativa indiretta dell'iperattività agisce su quello che in psicologia emotocognitiva si definisce "Loop Disfunzionale" (Baranello, 2006), ovvero un circuito chiuso fatto di convinzioni e comportamenti che la persona (o l'intera famiglia o il sistema scolastico, ecc.) mette in atto nel tentativo di risolvere in modo diretto il problema ma che, partendo in realtà da una errata convinzione relativa ai processi di funzionamento psicofisiologico, tende a mantenere se non a esacerbare quei sintomi e problemi anziché risolverli. In poche parole possiamo dire che nonostante le buone intenzioni il risultato ottenuti da genitori, parenti, sistema scolastico o altri interventi di vecchio tipo, spesso risulta non funzionale. Anziché quindi produrre soluzione reale, il problema continua a mantenersi, a volte con la sola sensazione di una continua gestione senza soluzione!
Vale a dire che più cerchiamo di risolvere il problema in modo diretto come genitori o insegnanti, più sembra che il problema sia cronico e ci sfugga di mano in quanto, troppo spesso, si entra nel "loop disfunzionale" (Baranello, 2006). E' lo sblocco di questo loop in realtà  che permette di aprire la strada a un cambiamento che, chi vive questo disturbo tutti i giorni, crede davvero impensabile. Tutto questo è reso possibile da una nuova visione sul funzionamento psicofisiologico. La scienza, fortunatamente, va avanti e oggi abbiamo a disposizione nuovi modelli teorici che si stanno gradualmente diffondendo offrendo finalmente nuove opportunità di soluzione dove prima si pensava che il problema dell'ADHD fosse soltanto da gestire.

Ovviamente il disturbo non deve essere dovuto ad altre condizioni mediche, in questo caso il trattamento psicologico da una terapia psicologica riabilitativa può comunque divenire una terapia psicologica di sostegno.
In casi del tutto eccezionali lo psicologo potrebbe suggerire un trattamento diretto sul minore, ma sono condizioni rarissime, fortunatamente nella maggior parte dei casi trattati il disturbo va in remissione spontanea in tempi davvero molto brevi e con aspettative di efficacia piuttosto elevate.

a cura di
Dott. Marco Baranello
ultimo aggiornamento, 2 settembre 2016

come citare questa fonte

Baranello, M.
(2016)
ADHD. Trattamento psicologico indiretto in psicologia emotocognitiva

in Baranello, M. (a cura di) (2016)
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Diagnosi con il DSM-5, comprensione e trattamento.
SRM Psicologia, Progetto PRS, settembre 2016


Riferimenti Bibliografici

  • APA (2013) Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-5), Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.


Versioni Precedenti

  • Maduli, L.M. (2006) ADHD. Diagnosi con il DSM-IV, comprensione e trattamento psicologico. SRM Psicologia, Progetto PRS, novembre 2006.

 
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Il materiale pubblicato ha scopo informativo generale. Per questioni di natura sanitaria riferirsi direttamente presso uno studio di psicologia.
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