Abstract |
in psicologia
emotocognitiva definiamo la sofferenza
primaria come la sensazione, che può essere
collocata su più livelli di intensità da
lieve a grave (che al paziente potrebbe
essere definita come di disagio, dolore,
angoscia, terrore, ecc. ma che in realtà non
ha queste "colorazioni") che una situazione,
un'esperienza o un sintomo producono come
reazione automatica dell'organismo. Per
esemplificare pensiamo ad una fobia
specifica. La persona che ha paura ad
esempio degli insetti sa che alla vista di
un insetto (stimolo fobigeno) sperimenterà
una situazione di sofferenza e di estremo
disagio tale anche da produrre una vera e
propria crisi di panico (tachicardia,
tremori, sudorazione, sensazione di
rigidità,..). Ci deve essere stata però una
prima volta in cui è capitato che la vista
dell'insetto abbia prodotto tale sofferenza,
sia che la persona lo ricordi, sia che non
ne abbia diretta memoria. Quel disagio
sperimentato la prima volta è proprio la
sofferenza primaria: la reazione automatica
dell'organismo alla visione dello stimolo
che poi diventerà fobigeno. Di qui si
innesca un tiro alla fune con il proprio
organismo che porta alla patogenesi
funzionale. Questa teorizzazione ha permesso
l'elaborazione di un rivoluzionario schema
ABC emotocognitivo in grado da essere
utilizzato per finalità riabilitative e come
importantissimo mezzo psicoeducativo [...] |