Sintomi Psicologici e Disturbi Mentali
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Disfunzioni sessuali maschili e femminili e disforia di genere
disturbi correlati a sesso e sessualità, problemi sessuali maschili e femminili basati sulle linee guida del DSM-5
 

Disturbo erettile (disturbo dell'erezione)

disfunzione sessuale maschile che consiste in una difficoltà di ottenere e/o mantenere una adeguata erezione durante l'attività sessuale oppure diminuzione della rigidità erettile. Il disturbo erettile può essere situazionale o generalizzato, permanente (se presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva) o acquisito (se l'esordio è successivo a un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale).

Eiaculazione precoce

una modalità persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale (per le penetrazioni non intravaginali ancora mancano criteri di durata specifici) e, in ogni caso, prima che l'individuo lo desideri. Il disturbo può essere permanente (primario) o acquisito, generalizzato oppure situazionale.

Eiaculazione ritardata

un marcato ritardo nell'eiaculazioni e/o marcata infrequenza o assenza di eiaculazione, non prodotti in modo intenzionale dal soggetto e presenti nella maggior parte dei rapporti sessuali (in determinate circostante, con determinati partner o in ogni circostanza). L'eiaculazione ritardata può essere primaria (permanente) quando il soggetto ha da sempre manifestato il problema, acquisita (secondaria) quando il disturbo si è sviluppato dopo un periodo relativamente normale di funzionamento sessuale, situazionale (quando il problema si presenta in determinate situazioni e/o con determinati partner) oppure generalizzata.

Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile

persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio di attività sessuale tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come età e il contesto di vita generale e socio-culturale della persona. Può essere permanente, acquisito, generalizzato o situazionale.

Disturbo dell'orgasmo femminile

marcato ritardo, marcata infrequenza o assenza di orgasmo e/o intensità delle sensazioni organismche marcatamente ridotta, vissuto in tutti o quasi i rapporti sessuali (in determinate circostanza, con determinati partner o in ogni circostanza). Il disturbo dell'orgasmo femminile può essere permanente, acquisito, situazionale o generalizzato.

Disturbo del desiderio sessuale e dell'eccitazione sessuale femminile

mancanza (o riduzione significativa) di desiderio / eccitazione sessuale, come manifestato da almeno tre dei seguenti problemi: 1) assente o ridotto interesse per l'attività sessuale; 2) assenti o ridotti pensieri o fantasie sessuali/erotici; 3) assente o ridotta iniziativa nel rapporto sessuale e generale rifiuto delle iniziative del partner: 4) assenza o riduzione dell'eccitazione/piacere durante l'attività sessuale in tutto o quasi i rapporti sessuali; 5) assenza o riduzione del desiderio/eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli sessuali/erotici interni o esterni; 6) assenti o ridotte sensazioni genitali o non genitali durante l'attività sessuale in tutti, o quasi tutti, i rapporti sessuali. Il disturbo può risultare primario (o permanente), secondario (acquisito), generalizzato o situazionale.

Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione

persistenti o ricorrenti difficoltà di penetrazione vaginale durante il rapporto e/o marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale e/o intensa paura o ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione e/o forte tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale. Il dolore sessuale durante il rapporto (dispareunia) o l'intensa paura di dolore che impediscono la penetrazione (vaginismo) possono essere sia di tipo permanente (primario) sia di tipo acquisito (secondario). [ CONTINUA ]

Disforia di genere nei bambini

la disforia di genere è il nomenclatore del DSM-5 dell'ex disturbo dell'identità di genere, comunemente noto nella popolazione generale come transessualismo. La disforia di genere consiste in una marcata incongruenza tra il identità sessuale (genere esperito e/o espresso dal soggetto) e il genere sessuale anagraficamente assegnato che causa disagio significativo. Nei bambini devono essere presenti almeno sei sintomi tra i seguenti: 1) un forte desiderio e/o insistenza di appartenere al genere opposto (o comunque a un genere diverso da quello assegnato); 2)  nei bambini una forte preferenza per il travestitismo con abbigliamento tipico del sesso femminile o per la simulazione dell'abbigliamento femminile. Nelle bambine forte preferenza nell'indossare abiti tipicamente maschili e una forte resistenza nell'indossare abbigliamento tipicamente femminile; 3) forte preferenza per i ruoli tipicamente legati al genere opposto nei giochi di "far finta" o di fantasia; 4) forte preferenza per giocattoli, giochi o attività stereotipicamente utilizzati o praticati dal genere opposto; 5) forte preferenza per compagni di gioco del genere opposto; 6) rifiuto per giocattoli, giochi e attività tipicamente legate al sesso opposto; 7) forte avversione per la propria anatomia sessuale; 8) forte desiderio per le caratteristiche sessuali primario e/o secondarie del genere opposto. La disforia di genere potrebbe essere associata a un disturbo dello sviluppo sessuale come, ad esempio, un disturbo androgenitale congenito come iperplasia surrenale congenita oppure sindrome da insensibilità agli androgeni.

Disforia di genere negli adolescenti e negli adulti

ricordiamo che "la disforia di genere" è anche nota come disturbo dell'identità di genere o popolarmente conosciuta come transessualismo. La disforia di genere, dopo la pubertà, consiste in una marcata incongruenza tra il genere esperito e/o espresso dal soggetto (identità sessuale) e il genere anagraficamente assegnato che causa disagio clinicamente significativo e si manifesta attraverso almeno due delle seguenti caratteristiche: 1) una intensa incongruenza tra il genere espresso dal soggetto e le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie; 2) un forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuale primarie e/o secondarie per l'incongruenza con il genere esperito; 3) un intenso desiderio per le caratteristiche sessuali del genere opposto; 4) forte desiderio di appartenere al genere opposto; 5) marcato desiderio di essere attratto come appartenente al genere opposto; 5) una forte convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici del genere sessuale opposto. Il disturbo si può presentare con a un disturbo dello sviluppo sessuale come un disturbo androgenitale congenito (es. iperplasia surrenale congenita) oppure sindrome da insensibilità agli androgeni.

Redazione SRM Psicologia
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