Diagnosi e
Comprensione delle Personalità Borderline |
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Disturbo dello sviluppo intellettivo (disabilità
intellettiva) |
i problemi legati allo
sviluppo intellettivo, precedentemente noti come
ritardo mentale. Linee guida del DSM-5 |
Il disturbo era precedentemente noto
come "ritardo mentale" (DSM-IV,
IV-TR). Attualmente il nomenclatore
si è finalmente adeguato a quello
già utilizzato in molti ambienti
clinici da diversi anni di disturbo
dello sviluppo intellettivo (ICD-11)
o disabilità intellettiva (DSM-5).
Le due terminologie appena indicate
sono del tutto equivalenti. Da un
punto di vista sociale, va
ricordato, che il termine
"disabilità intellettiva" è legato a
diverse questioni per il
riconoscimento dei diritti dei
malati.
In questa sede vengono descritti i principali criteri della disabilità
intellettiva secondo le linee guida
proposte dal Manuale diagnostico e
statistico dei disturbi mentali,
quinta edizione. |
Il disturbo dello sviluppo
intellettivo (disabilità
intellettiva) è un disturbo con
esordio nel periodo dello sviluppo
che comprende deficit di
funzionamento sia intellettivo che
adattivo negli ambiti concettuali,
sociali e pratici. I professionisti
della salute mentale potranno
riferirsi alle scale dei livelli di
gravità del DSM-5 come modello
statistico di riferimento per
specificare la gravità attuale del
disturbo come lieve, moderata, grave
o estrema.
Il disturbo si manifesta attraverso
tre criteri fondamentali dei quali
uno (criterio C) deve essere
l'esordio dei deficit indicati di
seguito durante il periodo di
sviluppo (prepuberale,
statisticamente prima dei 12 anni):
A.
Presenza di deficit delle
funzioni intellettive, come
ragionamento, problem solving,
pianificazione, pensiero
astratto, capacità di giudizio,
apprendimento scolastico e
apprendimento dall'esperienza,
confermati sia da una
valutazione clinica sia da test
di intelligenza
individualizzati,
standardizzati.
B.
Presenza di deficit del
funzionamento adattivo che porta
al mancato raggiungimento degli
standard di sviluppo e
socioculturali di autonomia e
responsabilità sociale. Senza un
supporto costante, i deficit
adattivi limitano il
funzionamento in una o più
attività della vita quotidiana,
come la comunicazione, la
partecipazione sociale e la vita
autonoma, attraverso molteplici
ambienti quali casa, scuola,
ambiente lavorativo e comunità.
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Note
il DSM-5 specifica che i
vari livelli di gravità sono
definiti sulla base del
funzionamento adattivo e non più dei
punteggi del quoziente intellettivo
(QI o IQ), questo perché è il
livello di funzionamento adattivo
che determina il livello di
assistenza richiesto e, di
conseguenza, il livello di
compromissione [ndc]. Presso i
nostri centri, sin dal 2003,
infatti, abbiamo sempre associato
alla diagnosi clinica descrittiva
una diagnosi funzionale
organizzativa per ogni tipo di
disturbo. Il livello di
funzionamento di un individuo è
infatti meglio comprensibile da una
lettura unitaria di tipo
bio-psico-socio-ambientale. E' da
questa base concettuale che parte
anche il modello teorico adottato
dai nostri centri di trattamento
psicologico. |
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