Diagnosi e
Comprensione delle Personalità Borderline |
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Disturbo misto ansioso-depressivo |
servizio domande allo
psicologo psicologia e disturbi mentali sintomi
misti ansia e depressione |
DOMANDA. Dall'età di 18 anni (e forse anche prima) ho
sofferto di pensieri ossessivi e attacchi di
panico. Oggi ho meno attacchi di panico,
diciamo che ho imparato a conviverci, ho
ancora pensieri ossessivi, una forte ansia e
nonostante sia sempre stato una persona
ottimista, da qualche anno si è presentata
una depressione da cui proprio non riesco ad
uscire. Prendo diversi farmaci e sono
davvero stanco di essere dipendente da tutto
questo. Non ce la faccio più a vedere la
vita che mi scorre davanti ed io che non
riesco a fermare nulla. Ho sentito parlare
della psicologia emotocognitiva come un
nuovo metodo in grado forse di aiutarmi, ho
letto molti articoli a riguardo e devo dire
che mi si è riaccesa un po' di speranza.
Però ho paura, non vorrei, dopo tanti anni,
ancora ricominciare a parlare del mio
passato (anche se da quello che ho letto
sembra che non sia questo tipo di terapia).
Nel mio caso può essere efficace?
P.S. l'ultima diagnosi che mi hanno
attribuito è di disturbo misto
ansioso-depressivo. |
RISPOSTA. Oggi abbiamo a disposizione una nuova
metodologia di trattamento attraverso il
colloquio psicologico che, come ha potuto
leggere, non focalizza l'attenzione sul
passato e non interpreta la sintomatologia
come derivante chissà da quale causa
inconscia remota. Le cause dello sviluppo di
una sintomatologia specifica come pensieri
ossessivi, attacchi di panico, ansia
generalizzata e depressione che nella
maggior parte dei casi come questo
preferiamo indicare come depressione
reattiva secondaria al disturbo d'ansia, non
sono necessariamente quelle che si vanno a
cercare nel passato al fine di "comprendere"
la sintomatologia, ma sono cause legate a
processi di organizzazione psicofisiologica
dell'organismo.
Lo psicologo che utilizza le tecniche
derivate dal nuovo modello teorico della
psicologia emotocognitiva utilizza i
processi psicofisiologici dell'organismo
scardinando ciò che sta mantenendo oggi la
sintomatologia e che, nella maggior parte
dei casi trattati, è rappresentato da una
modalità di organizzazione sistemica, ovvero
da come la persona si organizza in funzione
del sintomo.
Dobbiamo iniziare a capire che non è
importante da quanto un sintomo sia presente
nella vita di una persona o da quanto esso
sembra grave o invalidante, l'intervento
psicologico infatti interviene su processi
fisiologici che sono presenti in questo
momento riportando l'organismo ad un normale
funzionamento. Tutto questo senza uso di
farmaci in quanto il farmaco tende a
sostituire alle risorse dell'organismo
impedendo all'organismo stesso di utilizzare
le risorse fisiologiche già a propria
disposizione. Comunque potrà notare che
l'uso di farmaci non risolve realmente la
situazione, sembra soltanto dare maggiore
tranquillità al momento ma poi si è comunque
costretti a prenderne nuovamente senza però
avere un quadro generale di concreto
miglioramento. L'idea di convivere con un
disturbo è una vecchia concezione che oggi,
proprio grazie alle innovazioni prodotte
dalla psicologia emotocognitiva, possiamo
iniziare ad abbandonare. Quando esiste una
cura non è necessario convivere con un
problema.
La psicologia emotocognitiva è un approccio
molto pragmatico. La situazione va valutata.
Quando parlo di valutazione non intendo la
semplice diagnosi ma un complesso processo
di valutazione del funzionamento sistemico
dell'organismo che si applica proprio in
psicologia emotocognitiva. Valutata la
situazione lo psicologo ad indirizzo di
psicologia emotocognitiva saprà indicare i
tempi del trattamento, le modalità e le
aspettative terapeutiche. Non vengono
utilizzate modalità di cura ad oltranza.
Statisticamente il trattamento ha
un'altissima aspettativa di efficacia. Il
problema viene portato a remissione completa
nella maggior parte dei casi che hanno
seguito l'iter di trattamento. Come ogni
forma di trattamento psicologico non è
ovviamente né semplice né indolore, ma
permette una remissione sintomatologica in
tempi molto brevi (in termini di sedute) e
con un'aspettativa di efficacia davvero
elevata. |
a cura del Dott. Marco Baranello
psicologo, direttore scientifico SRM Psicologia
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