RISPOSTA. La psicologia emotocognitiva è
all'applicazione nelle scienze psicologiche
compresa la clinica psicologica della più ampia
"teoria emotocognitiva" dello psicologo e
scienziato italiano Marco Baranello. E' un
paradigma sistemico-relativista e, in ambito
clinico, un approccio psicofisiologico.
La psicologia emotocognitiva è quindi un
orientamento teorico e non è di per sé un
metodo, che parte dal presupposto che
l'organismo umano, quando preso come sistema
di riferimento, si organizzi costantemente
per il proprio sviluppo e mantenimento
dinamici partendo da propri presupposti di
funzionamento agenti nel qui-e-ora. Quando
una convinzione è errata l'organismo metterà
in atto azioni di conseguenza non funzionali, anche
se mosse dalle migliori intenzioni. Ogni
azione volontaria (tecnicamente detta
"programmata") svolta si inserisce così in
un circuito che autoalimenta la propria
convinzione e l'azione conseguente
e che, in caso di disturbi, la teoria
emotocognitiva, definisce loop disfunzionale
(Baranello, 2006). Questo modello parte dal
presupposto che ogni causa di una
funzione/disfunzione è necessariamente
agente nel qui-e-ora e investe tanto il
sistema nervoso centrale quanto quello
periferico nello stesso momento. Per la
teoria emotocognitiva non esisterebbe una
"struttura" psichica, non esisterebbe quindi
"strutture di personalità" in quando la
psiche non è un oggetto esistente ma è
squisitamente il nome che si attribuisce a
funzioni prettamente fisiologiche agenti in
un organismo fisico inserito in un ambiente
fisico dove esistono processi e non
strutture. Ogni funzione agisce quindi
nel qui-e-ora. Non è pertanto necessario
rivolgersi al passato dove è possibile
rintracciare al limite fattori scatenanti ma
non la vera e propria causa. Ogni causa, per
la teoria emotocognitiva, è contingente
all'effetto ovvero, in termini più ampi, non
esisterebbero causa ed effetto ma un unico
processo di organizzazione funzionale agente
sempre nel presente, nel qui-e-ora.
Baranello ha messo così a punto un modello
esplicativo sul funzionamento dei sistemi,
compreso l'essere umano che, in ambito
psicologico, ha permesso di utilizzare
metodi e strumenti già a disposizione dello
psicologo, come il colloquio psicologico
(strumento sanitario) e la psicoeducazione
(metodo d'intervento) per finalità di
riabilitazione funzionale, senza rivolgersi
al passato, senza uso di psicofarmaci e
senza psicoterapia. Un trattamento
psicologico orientato alla riabilitazione,
alla correzione di un disturbi ovvero al
recupero di abilità e funzioni compromesse
(del tutto o in parte). Un trattamento
basato su schemi educativi, come il
rivoluzionario ABC emotocognitivo
(Baranello, 2006) che permette alla persona
di acquisire una visione schematizzata dei
processi di funzionamento psicofisiologico
in grado di determinare una rapida
educazione circa tali processi e che, di
conseguenza, porta a una remissione
sintomatologica spontanea, un'auto-cura,
grazie al fatto che una convinzione corretta
genera una modalità di organizzazione più
funzionale. |