TIC nervosi: molte diagnosi sbagliate?
molti TIC diagnosticati in età evolutiva sono in realtà dei DOC. I contribuiti della psicologia emotocognitiva hanno permesso di realizzare nuovi approcci di riabilitazione funzionale di tipo psicoeducativo, senza quindi ricorrere a farmaci e senza psicoterapia.
Gli psicologi emotocognitivi avvertono: attenzione alla diagnosi di TIC!
Grazie ai nuovi schemi per la valutazione del funzionamento organizzativo e sistemico proposti dalla psicologia emotocognitiva, il modello teorico fondato dallo psicologo italiano Marco Baranello,è stato possibile evidenziare come la maggior parte dei pazienti che si presentavano con una diagnosi di TIC erano in realtà affetti da una forma di “disturbo ossessivo-compulsivo” (DOC).
La psicologia emotocognitiva parla ormai da anni di “base ossessiva” dei disturbi psicofisiologici (o “disturbi mentali”) dimostrando che ogni disturbi è inscrivibile in quello che lo scienziato Baranello ha definito “loop disfunzionale” (Baranello, 2006).
“Occorre oggi parlare in modo chiaro e pragmatico” dichiara Baranello, ” molti TIC sono COMPULSIONI. Gli strumenti conoscitivi a nostra disposizioni sono oggi molto avanzati. La psicologia emotocognitiva ha elaborato ormai da anni innovativi schemi come l’ABC emotocognitivo e il concetto di “loop disfunzionale” che hanno permesso agli scienziati del gruppo di trovare nuove soluzioni a problemi un tempo trattati con farmaci oppure con psicoterapia. Il nostro gruppo è formato da soli psicologi e tutti i trattamenti sono prettamente riabilitativi basati su schemi informativi e psicoeducativi.
Oggi l’intervento è più semplice e pratico ed i risultati della ricerca-intervento condotta nel 2009, che saranno divulgati nel 2010 nell’annuale convegno nazionle ormai alla sua quinta edizione, sono davvero sorprendenti. Oggi la comunità degli psicologi ha a disposizione nuovi mezzi e strumenti e l’Italia può diventare un punto di riferimento per l’innovazione scientifica in psicologia a livello internazionale. I nostri avversari più agguerriti sono però coloro che temono questo cambiamento scientifico, coloro che vedono nell’innovazione e nello sviluppo la perdita del potere basato su vecchi assiomi. Ancora oggi temiamo quelle che chiamiamo le nuove inquisizioni, più attente a preservare il proprio dominio anziché a risolvere problemi. La psicologia emotocognitiva non ama le chiacchiere inutili, va subito al punto che per il paziente è il COME FARE”.
La psicologia emotocognitiva tratta i disturbi psicologici con nuove metodologie riabilitative in tempi brevi, senza uso di farmaci e senza psicoterapia, con nuovi modelli di tipo informativo e psicoeducativo, senza quindi considerare la persona “malata” e lavorando essenzialmente sui processi alla base del mantenimento del disturbo, evitando qualsiasi approccio simbolista (non si parla del passato, non si focalizza l’attenzione sulle relazioni, non si va alla ricerca di presunte quanto arbitrarie cause inconsce rimosse).
I principi emotocognitivi per la riabilitazione funzionale dei TIC, già divulgata durante il IV Convegno Nazionale di Psicologia Emotocognitiva tenutosi a Padova il 9 maggio 2009, sarà integrata con i dati della ricerca sul trattamento riabilitativo che verranno divulgati durante il V Convegno Nazionale di Psicologia Emotocognitiva che si terrà a Taormina il 15 maggio 2010.
Il convegno è riservato alla comunità scientifico-professionale degli psicologi. Informazioni: www.psymeeting.info
Bibliografia Scientifica e Approfondimenti
Baranello, M. (2006) Psicologia emotocognitiva: il loop disfunzionale. SRM Psicologia Rivista (www.psyreview.org). Roma, 10 marzo 2006 [ Leggi Articolo ]
SRM Psicologia – Progetto “Psicologia: Una Risorsa per la Salute” – IL DISTURBO DA TIC [ Vai al Sito ]
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